25 Ott De Rosa (Smet) a Repubblica: “Caro Lng, transizione green a rischio per il trasporto pesante”
Il gruppo Smet è stato pioniere in Italia della “prima rivoluzione energetica” nel trasporto su gomma con i mezzi Eco Truck alimentati a gas naturale liquefatto (Lng). Ma, secondo Domenico De Rosa (ad del gruppo Smet) la variabile impazzita del prezzo del Lng rischia ora di frenare bruscamente la transizione energetica delle aziende del settore. Lo afferma lo stesso De Rosa in una intervista rilasciata a Vito de Ceglia su La Repubblica.
Smet, operatore intermodale internazionale, conta più di 30 sedi operative in Italia ed Europa, oltre 2mila dipendenti diretti e indiretti, una flotta di 5.500 camion e 450 milioni di euro di fatturato aggregato nel 2021.
“La corsa all’aumento dei prezzi, alimentata da forti speculazioni, è partita lo scorso anno – spiega l’imprenditore – Dall’inizio del 2022 c’è stata però un’ulteriore accelerazione che ha portato i valori del Lng su livelli proibitivi: in Italia, al momento, paghiamo il metano liquido oltre 3 euro/kg, due anni fa si raggiungeva al massimo quota 0,60 euro/kg. Di fronte, a questi numeri è evidente che i progetti di transizione ‘green’ di molte aziende, che hanno già operato investimenti consistenti, sono fortemente a rischio”.
La soluzione? “Il nuovo governo deve intervenire subito con misure di sostegno al settore per tutelare la transizione in atto. E chiediamo non solo una stretta vigilanza sull’aumento dei prezzi ma soprattutto misure ad hoc per sterilizzare la corsa ai rincari e per la defiscalizzazione dei mezzi Ecotruck, che abbiamo già avuto modo di richiedere nei mesi precedenti attraverso le nostre associazioni di categoria”, risponde De Rosa.
Nonostante le difficoltà del quadro economico e geopolitico, il gruppo Smet ha confermato tutti i suoi investimenti. Il più importante riguarda la fornitura in due trances di 40 camion Iveco S-Way Lng da impiegare per il trasporto intermodale. L’ordine rappresenta un ulteriore step da parte del gruppo salernitano verso il raggiungimento del traguardo carbon neutral della sua flotta. “Non siamo arretrati di un millimetro per dare un segno di continuità e ottimismo al settore, ma ci siamo riusciti solo perché abbiamo le spalle larghe. Tante piccole imprese sono scomparse o rischiano di esserlo presto a causa dei costi energetici fuori controllo”, puntualizza De Rosa.
Secondo l’ad di Smet, l’industria del trasporto pesante sta vivendo un paradosso tutto italiano: “Parliamo tanto di sostenibilità, ma poi chi la persegue veramente viene danneggiato”, rincara la dose l’imprenditore. Che rivendica: “Il gas naturale rappresenta oggi l’unica soluzione matura in grado di ridurre realmente le emissioni di CO2 nel lungo raggio, sia nella versione Lng sia nella versione Bio-Lng. Eppure, chi utilizza combustibile alternativo, più pulito di benzina e gasolio, viene messe in una situazione di svantaggio rispetto a chi utilizza combustibile tradizionale”.
Oltre al prezzo impazzito del Lng, l’altra nota dolente riguarda la mancanza di una politica a favore dell’intermodalità. “Il settore deve essere legittimato e riconosciuto strategico per il sistema-Paese. Purtroppo, non è così: pensiamo solo al caso del Marebonus, la misura, un tempo conosciuta come Ecobonus, che incentiva l’uso del trasporto intermodale mare/gomma e ferro/gomma. In passato, il sostegno economico era di 77 milioni di euro all’anno; nel 2021 l’importo si è ridotto a 19 milioni”, denuncia De Rosa, forte anche del ruolo che ricopre in Alis, l’associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, dove presiede la Commissione autostrade del mare.
A metà degli anni ’90, Smet è stata tra le prime in Italia a scommettere sull’interazione camion-nave-treno, in partnership con il gruppo Grimaldi, sviluppando nel tempo una fitta rete di rotte intermodali via nave nel Mar Mediterraneo e nel Mar Baltico, su cui oggi movimenta oltre 3.000 mezzi a settimana, operando con 16 compagnie ferroviarie. “In Italia, insieme al gruppo Grimaldi, abbiamo sviluppato da poco più di due settimane il collegamento giornaliero Venezia-Bari di cabotaggio nazionale che consente di liberare le autostrade italiane dell’Adriatico dai veicoli merci grazie alla modalità sostenibile delle autostrade del mare. In Europa, da fine settembre, sempre in partnership con Grimaldi, abbiamo avviato nuovi servizi regolari per la nostra clientela del Sud Italia con destinazione Palma de Maiorca, Isole Baleari, che si affiancheranno ai collegamenti preesistenti con Sardegna, Sicilia e Spagna”, conclude De Rosa.