Domenico De Rosa a Radio Alfa sulle Autostrade del Mare: “L’intermodalità è nata a Salerno”.

Domenico De Rosa, CEO del Gruppo SMET, torna a parlare di intermodalità, ospite della trasmissione condotta da Lorenzo Peluso a Radio Alfa, dopo l’importante riscontro ottenuto a Salerno nel corso del dibattito sulle Autostrade del Mare.
Un evento che ha messo in luce la vera origine dell’intermodalità in Europa e la sua centralità:
“L’intermodalità è una modalità di trasporto alternativa al “solo strada”, una best practice italiana riconosciuta ovunque – spiega De Rosa – ed è nata a Salerno, anche se troppe poche volte lo ricordiamo. Tuttavia finalmente, durante il nostro incontro, abbiamo ripristinato le priorità mettendo al centro dell’economia del mare le autostrade.
Questo sistema intermodale è partito nel 1996, proprio dal porto di Salerno, grazie all’armatore Grimaldi. Abbiamo così modificato un paradigma: le vie del mare non sono state utilizzate mai sufficientemente per il trasporto tra i paesi europei, non sono state mai un viatico di trasporto standard come avrebbe dovuto essere, a tutto danno dell’ambiente”.
L’attenzione all’ambiente deve essere fondamentale secondo l’analisi lucida di De Rosa:
“La crescita demografica può non avere limiti, mentre sappiamo benissimo che le risorse del pianeta sono finite e non infinite; bisogna creare un equilibrio tra le risorse e le nostre necessità per scongiurare veri e propri disastri. Per questo abbiamo deciso di dare il nostro contributo in vista di questo equilibrio, con le zero emissioni”.
In conclusione, una rilevante prospettiva per le funzionalità del Porto di Salerno:
“Il porto commerciale di Salerno è da sempre stato un fulcro – conclude De Rosa – nonostante le difficoltà, perché originariamente costruito in un luogo dagli spazi risicati, la realtà è che bisogna fare un plauso a tutti gli operatori perché fanno un lavoro eccellente, essendo anche un porto polivalente. Noi dobbiamo andare oltre, soprattutto per le sfide che attendono: l’economia europea girerà attorno alle reti transeuropee, le TEN, e i luoghi non interessati diventeranno altra cosa. Salerno deve guardare in prospettiva di sviluppo, giocando la partita insieme agli altri porti importanti del mezzogiorno”.
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