14 Set Decimo rialzo dei tassi, il CEO di SMET analizza le prospettive europee: “Frenata la crescita e messa a rischio anche la stabilità finanziaria dei Paesi”.
Due possibilità sul tavolo del Consiglio Direttivo della BCE di oggi che aprirà il dibattito tra i suoi 26 membri: alzare i tassi di 25 punti base, portando il tasso sul deposito al 4% e contrastando l’inflazione in maniera più poderosa, oppure lasciare il tasso di riferimento invariato e valutare nel tempo l’impatto dell’inasprimento.
Le argomentazioni saranno molteplici, offerte all’attenzione dei falchi e delle colombe in una posizione attualmente di equilibrio, dal momento che la pausa o il rialzo dovranno tenere conto delle prospettive di inflazione, delle nuove proiezioni macroeconomiche degli esperti dell’Eurosistema, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria sulla domanda, sul credito.
Nonostante la Commissione europea abbia già tagliato le previsioni sul PIL della zona euro, l’intervento potrebbe non essere sufficiente per frenare la politica restrittiva della Banca Centrale Europea di fronte alla nuova crescita dei prezzi del petrolio e del gas, al conflitto ucraino e alle sue evoluzioni, al ritorno dello spettro Covid.
Secondo il vicepresidente della BCE, Luis de Guindos, le proiezioni macroeconomiche di settembre potrebbero registrare un’inflazione addirittura invariata, nonostante il rallentamento della crescita.
Di questo stesso parere Domenico de Rosa, CEO di SMET, che ha commentato le ultime notizie sul decimo rialzo dei tassi BCE sollevando molte criticità:
“Troppa attenzione da parte della BCE al rientro dell’inflazione al 2% e troppo poca ai danni collaterali che si stanno infliggendo all’economia reale con nove aumenti continuativi del costo del denaro.
Il danno è enorme per l’economia ed è chiaro: il rialzo dei tassi agisce negativamente sulla domanda e toglie inequivocabilmente risorse agli investimenti delle imprese, frenando le nuove operazioni di finanziamento, stesso meccanismo per famiglie e consumi. La sfiducia al consumo e agli investimenti, il rallentamento dell’economia mettono a rischio non solo la crescita ma anche la stabilità finanziaria dei Paesi”.
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