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Flop dell’auto elettrica,Volkswagen taglia ancora. De Rosa: “Come previsto il flop delle elettriche sta mettendo a rischio lavoratori e imprese”.

È di questi giorni la notizia dell’ulteriore taglio del Gruppo Wolkswagen sul fronte delle auto elettriche.

Il colosso tedesco, infatti, a distanza di meno di una settimana dalla sospensione della produzione nello stabilimento di Zwickau, sta procedendo progressivamente ad un ridimensionamento netto della produzione di elettriche anche nella fabbrica di Dresda.

Secondo le ultime notizie lo stabilimento potrebbe essere chiuso definitivamente nell’ambito di un piano di revisione strategico del Gruppo che metterebbe a rischio 300 lavoratori.

La sede di Dresda, completamente in vetro e di gran lusso, fu progettata da Piech come colonna portante del Gruppo per fare concorrenza a BMW e Mercedes. Ad oggi l’intento risulta ostacolato proprio dalla produzione di auto green il cui mercato, nel corso del tempo, dopo le aspettative iniziali, è risultato in forte calo. Di qui la necessità per il Gruppo di tagliare i costi, con un risparmio di circa 20 milioni di euro all’anno, e aumentare i profitti.

La notizia ha creato allarmi e agitazioni ulteriori tra i lavoratori già in sciopero nello stabilimento di Stellantis di Melfi e di altre fabbriche dell’indotto di tutto il territorio. Anche negli Stati Uniti non si arresta lo sciopero, il primo nella storia, che coinvolge contemporaneamente le fabbriche Ford, General Motors e Stellantis.

Domenico De Rosa, CEO di SMET, ha commentato le notizie sulle difficoltà registrate in tutto il mondo, dopo la spinta iniziale alla produzione di BEV, segnalando ancora una volta con preoccupazione le conseguenze previste:

“Il flop delle auto elettriche sta mettendo a rischio lavoratori e imprese – ha commentato – del resto non poteva essere altrimenti: i rischi di una transizione alla mobilità elettrica sono alti se essa non è correttamente inserita ad esempio nel quadro di un piano strategico nazionale, con l’assenza di un piano industriale, con la mancanza di forniture. Questi sono solo alcuni dei punti deboli che determineranno sempre più l’incertezza per il futuro dei lavoratori di aziende come ad esempio Stellantis e le imprese stesse”.

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