25 Ott De Rosa: “L’auto sepolta dai talebani del green ha una sola chance per rinascere: decisive le elezioni negli USA e in Germania”
“Il funerale dell’auto è stato celebrato con l’approvazione del Green Deal. Ed è difficile resuscitare un cadavere”. È l’affermazione netta, provocatoria, del CEO di SMET, il Cav. Domenico De Rosa, – intervistato dall’esperto giornalista Pier Paolo Luciano – secondo cui l’auto a combustione interna non ha più spazio nell’industria automobilistica europea. Le conseguenze di questa scelta saranno gravi e durature.
Per il Cav. De Rosa il problema nasce dall’adozione di una politica che ha abbracciato il concetto di transizione ecologica con una visione ristretta e miope, puntando tutto sull’elettrico. “Ha prevalso l’ideologia,” spiega il CEO di SMET. “Quando si è deciso il futuro dell’auto, anziché puntare su una transizione ecologica neutrale, si è scelta un’unica soluzione: l’elettrico. Una decisione che ha un’anima ecologista, ma che sacrifica decenni di competenza tecnologica sui motori endotermici.”
Il Cav. De Rosa non contesta l’obiettivo di un’Europa “carbon free”, ma il modo in cui si è scelto di perseguirlo. “Una minoranza che auspica un futuro senza fabbriche ha imposto la sua linea alla maggioranza degli europei,” dichiara, sottolineando come questa scelta avrà conseguenze pesanti non solo per l’industria, ma anche per i lavoratori e per tutti i cittadini europei. “Il Green Deal avrà effetti dirompenti sull’industria manifatturiera europea, e gli effetti penalizzeranno soprattutto i lavoratori, a partire da quelli nel settore della componentistica. In una vettura elettrica ci sono un terzo dei componenti rispetto a un’auto tradizionale.”
Nonostante le recenti mosse della Commissione Europea, come l’introduzione dei dazi sulle auto elettriche cinesi, il Cav. De Rosa non è convinto che ci siano margini di cambiamento. “Non vedo spazi per un cambio di rotta,” afferma con fermezza. “Si è andati troppo avanti ormai. Mi pare che tutto sia già pianificato, deliberato, in esecuzione.”
E in Italia? La situazione è ancora più critica. “Ormai siamo scesi a mezzo milione di auto prodotte nel nostro Paese,” osserva il CEO di SMET, che non esita a criticare il silenzio che circonda l’industria automobilistica nazionale. “Oggi in Italia è rimasta solo Ferrari,” afferma amaramente, alludendo alla vendita di FCA e al declino della produzione automobilistica nel Paese.
La risposta, secondo il Cav. De Rosa, non è quella di posticipare lo stop ai motori a combustione interna, come proposto da alcuni produttori e politici. “Dico che posticipare è un’acqua che non disseta,” sostiene. La soluzione, per il CEO di SMET, risiede in una transizione ecologica più equilibrata, che dia spazio ai biocarburanti. “Il mio gruppo dal 2016 ha puntato sui carburanti prodotti anche dallo sterco animale, dimostrando che si può contribuire a migliorare l’ambiente senza cedere anima e corpo ai talebani del green.
Il numero uno di SMET afferma di vedere un futuro a tinte fosche per l’industria automobilistica europea a meno che non ci sia una presa di coscienza politica. “La partita è già persa se la politica non apre a scenari nuovi,” afferma, lasciando però una porta aperta a un possibile cambiamento, soprattutto in vista delle elezioni negli Stati Uniti e in Germania. “Due crocevia che potrebbero risultare fondamentali per un’inversione di marcia, per un redimersi della politica.”