11 Lug Le privisioni di Senard e la crisi geopolitica, De Rosa: “La dipendenza dalla Cina aumenta la vulnerabilità delle nostre imprese”
In questi ultimi giorni è stata diffusa un’intervista a Senard, presidente Renault, in cui parla in termini piuttosto allarmistici, definendo la nuova minaccia che potrebbe minare l’equilibrio geopolitico dell’industria dell’auto europea: la dipendenza dalla Cina.
Second Senard, infatti, preoccupa l’attuale situazione della catena di approvvigionamento legata alle materie prime necessarie per le batterie delle EV, dove l’Europa dipende totalmente dalla Cina.
Un’analisi, quella del presidente Renault, che spiega bene la situazione attuale: le restrizioni all’esportazione imposte dalla Cina stanno intensificando la guerra tecnologica con gli Stati Uniti, causando, potenzialmente, ulteriori disagi alle catene di approvvigionamento globali.
L’Europa trovandosi nel mezzo di questa guerra sarà probabilmente presto costretta a cercare alternative.
Secondo le previsioni di Senard, se ci sarà una vera crisi geopolitica, il danno per le fabbriche di batterie equipaggiate esclusivamente da prodotti provenienti dall’esterno sarà considerevole e in questa ottica lo sviluppo di combustibili alternativi, come i carburanti sintetici e l’idrogeno, risulterà fondamentale nel caso di un’improvvisa carenza di batterie dovuta alla scarsità di materie prime.
Domenico De Rosa, CEO di SMET, ha commentato i ragionevoli avvertimenti di Senard condividendone l’analisi:
“Si tratta di riflessioni che si basano su un’esperienza tale che risulta evidente immediatamente che anche le sue profezie saranno presto realtà – ha commentato De Rosa – anche io condivido la sua forte preoccupazione sull’attuale situazione della catena di approvvigionamento legata alle materie prime per le batterie delle EV. L’Europa sotto questo aspetto è completamente agganciata alla Cina che domina”.
Secondo il CEO di SMET la neutralità tecnologica è ciò che ci consentirà di preservare le imprese e contemporaneamente l’ambiente:
“Bisogna puntare sulla neutralità tecnologica e investire di certo anche sull’elettrico nel tempo – ha concluso De Rosa – altrimenti in Europa, a causa della forte dipendenza dalle importazioni di alcuni minerali, settore in cui la Cina domina quasi interamente, aumenterà esponenzialmente la vulnerabilità della nostra industria”.