indagine antidumping UE

L’UE apre un’indagine antidumping sulle auto elettriche cinesi, l’affondo di De Rosa: “Il discorso di Ursula von der Leyen? Ammissione evidente di colpa, ma tardiva e opportunistica”.

La Commissione europea ha annunciato in questi giorni l’apertura di una indagine anti-dumping sulle importazioni in Europa di auto elettriche cinesi, affidata a Mario Draghi. Il dumping è una pratica di vendita in perdita fatta per disorientare e mettere in difficoltà i concorrenti, nello specifico i rischi di questa tendenza provocano immediate distorsioni di mercato. In sintesi, secondo l’analisi, il prezzo dei veicoli elettrici è stato mantenuto artificialmente basso da enormi sussidi statali favorendo così una forte accelerazione delle importazioni cinesi di auto elettriche.

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha annunciato il provvedimento durante il discorso sullo Stato dell’Unione, dichiarando che “l’Europa è aperta alla concorrenza; ma non a una corsa al ribasso”.

Molto critico il CEO di SMET, Domenico De Rosa, che analizza diversamente quello che sembra un tentativo dell’UE di smorzare le tensioni intorno al Green Deal:

“Le ultime dichiarazioni di Ursula von der Leyen lasciano l’amaro in bocca, soprattutto a chi, come noi, da anni invita alla prudenza e alla responsabilità – ha commentato De Rosa – è evidente da questo intervento l’ammissione graduale di colpa, per il danno irreversibile alla sovranità industriale europea dei Paesi membri inflitta dalla Commissione europea e dal Parlamento ormai in scadenza. Del resto, si sa, in campagna elettorale le ammissioni sanno di opportunismo, perché è ben evidente che tali politiche siano state volute fortemente ed avallate fino ad oggi. Il popolo europeo, però, saprà ergersi giustamente a giudice nelle cabine elettorali nel 2024 per il rinnovo del Parlamento europeo”.

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