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ZES unica, a rischio gli investimenti. De Rosa: “La ZES è un contributo, non la soluzione, che sia unica o in aree regionali diverse”

De Rosa ha commentato l’insufficienza delle are economiche speciali: “Basta analizzarne l’efficacia dall’istituzione fino ad oggi”.

È trascorsa solo qualche settimana dalla pubblicazione del Decreto n. 124 con le regole della ZES unica dal 1 gennaio 2024 che già emergono delle criticità.

In particolare l’allarme arriva dal Commissario straordinario del Governo della ZES Campania e Calabria, Giuseppe Romano, che, intervenuto in un convegno recentemente a Roma, ha evidenziato le le evidenti criticità della nuova normativa con cui il Governo vuole accentrare la gestione delle ZES.

Il Commissario Romano sostiene che “l’impianto normativo che regola la ZES unica presenta lacune e solleva anche problemi di costituzionalità. A livello pratico si tratta di un complesso di norme che non garantirà più quel grado di semplificazione che si è ottenuto finora in Campania e che ha consentito finora di risolvere anche vertenza complicate come quelle della Whirlpool”.

Non ha tardato ad arrivare la risposta del Ministro Raffaele Fitto che assicura che le risorse per le misure fiscali della ZES unica del Sud non saranno limitate al 2024 e ha invitato tutti ad analizzare la strategia complessiva e non i problemi contingenti.

Domenico De Rosa, CEO di SMET, già intervenuto sui limiti della ZES, ha sottolineato come la ZES unica da sola non possa garantire un effettivo rilancio:

“Sarebbe un grave errore considerare la ZES come la soluzione sufficiente per aumentare la competitività di specifiche aree industriali del Mezzogiorno, sia che la ZES sia istituita come unica o in diverse aree regionali – spiega De Rosa – basti vedere i tempi trascorsi dall’istituzione di queste zone economiche speciali e i risultati economici di sviluppo effettivamente conquistati, per capirne l’effettiva efficacia in termini di rilancio.

La politica industriale nazionale dovrà armonizzarsi a questo obiettivo: è necessario un orientamento strategico nazionale per creare poli di eccellenza che possano poi attrarre ulteriori imprese. Bisogna puntare a rafforzare il sud come hub strategico Europeo nel Mediterraneo, vera opportunità per tutta l’economia del Paese”.

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